Personaggi del racconto Le ombre di Peyrelebade
(menzionati anche Beethoven, Berlioz, Delacroix, Flaubert, Gericault, Goya, Flaubert, Schubert)
Bresdin: Rodolphe Bresdin (Le Fresne-sur-Loire, 1822 – Sèvres, 1885), pittore e incisore francese. Artista proletario e vagabondo, fu incisore di estrema abilità e visionario romantico. Odilon Redon fu suo allievo a Bordeaux.
Clavaud: Armand Clavaud (1828-1890) , botanico francese, ricercatore delle forme di vita a metà strada tra il mondo vegetale e quello animale. Amico della giovinezza di Odilon Redon, lo aveva iniziato alla scienza e alla letteratura del suo tempo.
Corot: Jean-Baptiste Camille Corot (Parigi, 1796 – ivi, 1875), pittore francese. Fu una delle figure più significative della pittura di paesaggio dell’Ottocento. Le sue opere attingono a piene mani dalla tradizione neoclassica e, al contempo, anticipano le innovazioni en plein air dell’Impressionismo.
Fabre: Maurice Fabre (Gasparets, 1861 – 1939), collezionista francese.
Camille Falte: (1853-1923), creola originaria dell’Ile-Bourbon, sposa Odilon Redon nel 1880. Aiuterà Odilon a curare i rapporti con la stampa ed i mercanti d’arte.
Fantin-Latour: Henri Fantin-Latour (Grenoble, 1836 – Buré, 1904), pittore e litografo francese. Rifiutò il modo di fare arte degli impressionisti e sviluppò un realismo lirico e intimista. Conosciuto nel circolo di Madame de Rayssac, divenne amico di Odilon Redon.
Gérôme: Jean-Léon Gérôme (Vesoul, 1824 – Parigi, 1904), pittore e scultore francese. Allievo di Paul Delaroche, nel 1843 Gérôme seguì il maestro a Roma, dove rimase fino al 1844 e trascorse molto tempo a studiare le antichità. Dal 1847 presentò con successo ai Salons opere di gusto neoclassico. Odilon Redon entra nel suo atelier come apprendista, ma vi rimane per poco tempo.
Mellerio: André Mellerio (1862-1943), critico d’arte francese che promosse la causa del simbolismo. Fu amico intimo nonché biografo di Odilon Redon.
Poe: Edgar Allan Poe (Boston, 1809 – Baltimora, 1849), poeta, narratore e critico statunitense. La sua scrittura si caratterizza come un corpus di grande originalità, segnato dalla fuga nelle pieghe del delirio e della follia. All’isolamento che tale cifra determinò negli anni Trenta e Quaranta, seguì la progressiva popolarità che la sua opera incontrò a partire dalla seconda metà dell’Ottocento in Europa, in larga parte grazie alla mediazione di Baudelaire, e l’enorme favore goduto nel periodo simbolista e decadente. Fu di grande ispirazione per Redon, che gli dedicò una serie di litografie.
Arì Redon: (n. 1889), figlio di Odilon Redon e Camille Falte.
Bertrand Redon: († 1874) padre di Odilon. Ricco proprietario terriero, aveva fatto fortuna in Louisiana. Nel 1835 comprò la proprietà vinicola Chateau Peyre-Lebade nella Médoc, dove fece crescere Odilon – lontano dai genitori e affidato alle cure di uno zio – a causa della salute malferma.
Ernest Redon: Felix Ernest Redon (1835-1907), compositore francese, fratello di Odilon.
Gaston Redon: (Bordeaux, 1853 – Parigi, 1921) architetto francese, fratello di Odilon. Nel 1883 vinse il Prix de Rome, in seguito al quale soggiornò a Roma dal 1884 al 1887, dove fece amicizia con Claude Debussy. Tornato a Parigi divenne architetto ufficiale del Louvre e si occupò del rifacimento del Pavillion de Marsan. Fu insegnante all’École Nationale des Beaux-Arts.
Odile Redon: nata Marie Guérin a New Orleans. Madre di Odilon, creola di origine francese.
Odilon Redon: nato Bertrand-Jean Redon (Bordeaux, 1840 – Parigi, 1916)
Madame de Reysac: Berthe de Rayssac (1846-1892), vedova del poeta Saint-Cyr de Rayssac. Il suo salotto di Montparnasse, aperto a coloro che disdegnavano positivismo e realismo e incentrato interamente sull’arte, negli anni ’70 e ’80 divenne culla del simbolismo parigino e fu frequentato da Odilon Redon per poco più di tre anni.
(Pagina a cura di Costanza Morabito)