“Rivedendo i diari capisco che nascono da una specie di flânerie nella Villa, nella città, nel mondo, nei libri. E questa è la causa del loro carattere occasionale. L’occasionalità contiene, si direbbe cattura, anche dolori, amori, autobiografia, riflessioni. Viene fuori un collezionismo. Tutti i diari sono ‘sfiorati dal caos’ e ‘sfidano qualsiasi classificazione sistematica’. E tuttavia li ripercorro con gli occhi e con la mente sperando di scorgervi qualche verità.”
Marisa Volpi, annotazione tratta da un quaderno dei Diari, anno 2000, 25 luglio, pubblicata in Le ore i giorni. Diari 1978-2007, Edizioni Medusa, Milano 2010, p. 200
Dagli anni Quaranta, fino all’ultimo periodo della sua vita, Marisa Volpi ha scritto, su quaderni scolastici, il diario delle sue giornate, registrando annotazioni di getto o in differita, che parlano di tutto: incontri, letture, viaggi, relazioni, sogni, “cose viste”.
Parzialmente pubblicati su riviste e nel volume Le ore i giorni. Diari 1978-2007 (Medusa, Milano 2010), sono conservati dalla famiglia dell’autrice.
Selezioni dei Diari si trovano nelle seguenti pubblicazioni:
Marisa Volpi, Autobiografie impossibili, in “La Tartaruga”, nn. 3-4, giugno 1988, De Luca, Roma, pp. 11-16
Marisa Volpi, La forma racconto. Recitare o significare? in “Mondo Operaio”, Luglio 7, 1988, pp. 132-133
Marisa Volpi, Una realtà senza parola, in “Paragone Letteratura”, n. 480, febbraio 1990, pp. 29-37
Marisa Volpi, Il cuore mi scappa di mano, in “Tuttestorie. Racconti letture trame di donne”, n. 0, marzo 1990, pp. 69-72, poi in Il Pozzo segreto. 50 scrittrici italiane presentate da M. R. Cutrufelli, R. Guacci, M. Rusconi, Astrea, Giunti, Firenze 1993, pp. 110-118
Marisa Volpi, Ore futili, in M. Quesada, Roma o cara. Opere e testi, Roma 1994, pp. 36-37